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Nella mente del consumatore l'invisibile filo della Salienza che lega Brand e desiderio
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Nella mente del consumatore: l’invisibile filo della Salienza che lega Brand e desiderio

Oggi proviamo a scoprire uno dei poteri del neuromarketing, il bias cognitivo della salienza nella creazione di campagne di marketing. Ecco come alcuni brand famosi lo sfruttano a loro vantaggio e come i marketing manager possono imparare da questi esempi pratici.

Il Mistero della Salienza

C’è una forza invisibile che spinge alcuni brand a farsi notare tra la massa e a dominare la mente dei consumatori. Questa forza è il bias cognitivo della salienza, un potente strumento che può aiutare i marketing manager a lanciare campagne di web marketing efficaci.
Ma cos’è esattamente il bias cognitivo della salienza e come possiamo sfruttarlo a nostro vantaggio?

Il Dilemma del Marketing Manager

In un mondo iperconnesso e sovraccarico di informazioni, chi fa il nostro lavoro, i marketing manager, si trovano di fronte a un dilemma: come far emergere il proprio brand tra la miriade di competitor e catturare l’attenzione dei consumatori?
Questo problema è aggravato dal fatto che il tempo di attenzione delle persone si sta riducendo drasticamente (pensa all’efficacia del modello di navigazione di TikTok), rendendo ancora più difficile lasciare un’impressione duratura. Ma non temete, il bias cognitivo della salienza viene in nostro soccorso.

Il Potere del Bias Cognitivo della Salienza

Il bias cognitivo della salienza è un fenomeno psicologico per cui siamo maggiormente attratti da ciò che si distingue per importanza o rilevanza nel contesto in cui ci troviamo. In altre parole, tendiamo a concentrarci su ciò che ci colpisce e a trascurare il resto.

Tecnicamente il bias cognitivo di salienza si riferisce alla tendenza delle persone a concentrarsi su elementi che sono più evidenti, notevoli o facilmente percepibili, mentre ignorano o sottovalutano informazioni meno appariscenti o notevoli. La salienza può essere influenzata da diversi fattori, tra cui la novità, l’emotività, il contrasto o la semplice visibilità di un elemento rispetto al suo contesto.

Ecco alcuni esempi pratici di come alcuni brand hanno sfruttato questo bias nelle loro campagne:

  • Nutella: uno dei marchi di casa Ferrero più amati al mondo e icona italiana. Nutella ha saputo sfruttare la salienza nelle sue campagne pubblicitarie, mostrando momenti di gioia e condivisione in famiglia e tra amici. La famosa colazione con Nutella, con il suo inconfondibile barattolo, è diventata un simbolo di piacere e tradizione.
  • Gucci: questo celebre marchio di moda italiano, oggi del gruppo Kering, è riuscito a creare una forte identità di lusso e stile attraverso campagne pubblicitarie salienti e originali. Gucci ha utilizzato colori vivaci, ambientazioni suggestive e testimonial famosi per attirare l’attenzione del pubblico e associare il brand a un’immagine di eleganza e sofisticatezza.
  • Lavazza: il noto marchio di caffè italiano, con più di 100 anni di storia, ha conquistato il cuore dei consumatori grazie alla salienza delle sue campagne. Lavazza ha sfruttato l’amore degli italiani per il caffè, creando spot pubblicitari che esaltano il momento del caffè come un rituale quotidiano di convivialità e piacere. Inoltre, il brand si è distinto per la scelta di testimonial famosi e carismatici, come ad esempio Nino Manfredi (quello del più lo mandi giù, più ti tira su!) oppure Tullio Solenghi in paradiso con San Pietro, o ancora Paolo Bonolis e Luca Laurenti sempre in paradiso.
  • Barilla: il marchio leader nella pasta italiana ha sfruttato il bias cognitivo della salienza mettendo in primo piano l’importanza della qualità e della tradizione nelle sue campagne pubblicitarie. Barilla ha saputo creare emozioni attraverso la narrazione di storie di famiglie e amici che si riuniscono attorno a un piatto di pasta, evocando valori di convivialità e autenticità tipici della cultura italiana.

Come Sfruttare il Bias Cognitivo della Salienza nel Web Marketing

Ora che abbiamo esplorato il potere del bias cognitivo della salienza, vediamo come i marketing manager possono applicarlo alle proprie strategie di web marketing:

Identificare gli elementi salienti del proprio brand: ogni brand ha qualcosa di unico e distintivo. Identificare questi elementi e concentrarsi su di essi nella comunicazione può aiutare a creare un messaggio di marketing potente e memorabile.

Creare contenuti che colpiscono: i contenuti di qualità sono fondamentali per catturare l’attenzione dei consumatori. Puntate su immagini, video e testi che stimolino emozioni, curiosità e interesse. Ricordate che la salienza si basa sulla rilevanza e l’importanza percepita, quindi è cruciale proporre contenuti che rispecchino i bisogni e i desideri del target di riferimento.

Sperimentare con formati e tecniche innovative: il web marketing offre un ventaglio di possibilità per sfruttare la salienza. Ad esempio, si possono utilizzare tecniche di storytelling per coinvolgere emotivamente il pubblico, oppure ricorrere a strumenti come la realtà virtuale e la realtà aumentata per offrire esperienze uniche e immersive.

Monitorare e ottimizzare le campagne: per massimizzare l’efficacia delle proprie strategie di web marketing, è importante misurare costantemente i risultati e apportare le opportune modifiche. Analizzate le metriche e i dati relativi al coinvolgimento, alla conversione e alla fidelizzazione dei clienti per comprendere quali elementi salienti funzionano meglio e quali necessitano di ulteriori ottimizzazioni.

Il Futuro del Web Marketing è nella Salienza

Il bias cognitivo della salienza è un alleato prezioso per i marketing manager che desiderano creare campagne di web marketing efficaci. Studiare e sfruttare questo fenomeno può fare la differenza tra un brand che passa inosservato e uno che conquista la mente e il cuore dei consumatori.

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