Un esempio classico di come le mascotte e il branding possono aiutarsi a vicenda per creare un’immagine di marca indimenticabile, è il possente marinaio Mastro Lindo, che ha pulito le nostre case dagli anni ’60.
Procter & Gamble (P&G) fece diventare Mastro Lindo il prodotto leader di mercato, con una strategia da 10 e lode grazie all’identificazione del testimonial, al giusto naming e ad una comunicazione memorabile per quei tempi.
La mascotte, del forzuto marinaio che fu disegnata da Earnie Allen, divenne un vero e proprio ambasciatore della marca e l’elemento imprescindibile del logotipo. Dietro a Mastro Lindo c’era la necessità di creare un prodotto per la pulizia professionale delle navi che poi si estese a prodotto per la casa.
Dalla prima apparizione in TV fu un successo immediato e con il passare del tempo (dagli anni ’60) la mascotte fu umanizzata sempre più con l’intento di diventare un fidato e simpatico alleato per la pulizia di pavimenti e superfici di casa.
Il naming ha sempre ricoperto un ruolo strategico nella creazione di una marca e Mastro Lindo non fa di certo eccezione. Il nome è stato scelto con cura per evitare anche connotazioni negative in eventuali mercati internazionali, già da allora un brand globale. Per noi italiani, il nome Mastro Lindo evoca forza, ordine e pulizia, perfettamente in linea con la brand mission del prodotto.
Mastro Lindo è stato ed è ancora oggi a distanza di 70 anni un esempio perfetto di come la mascotte e il branding possono lavorare insieme per creare un’immagine di marca memorabile.