Una delle possibili cause di fuga dei consumatori, potrebbe essere la saturazione di mercato, ovvero un’eccessiva esposizione del marchio nei confronti del nostro target di riferimento. Una tra le tante spade di Damocle del Branding.
L’esempio di un marchio che non è riuscito a fronteggiare questa problematica, come se non ce ne fossero già abbastanza, è stato Nokia. Nonostante il brand abbia dominato il mercato negli anni 2000, con l’ascesa brutale degli smartphone non è riuscito a tenere testa sul fronte innovazione, in quanto perso a crogiolarsi nella gloria ormai passata.
Continuando a guardare il passato, Nokia ha provato ad arginare il problema saturando il mercato con prodotti tecnologicamente già obsoleti all’uscita, creando talmente tanta offerta da diventare un marchio non più desiderabile come negli anni precedenti, spingendo di fatto il consumatore tra le braccia degli altri brand che producevano nuova tecnologia, lo smartphone.
Il calo della percezione del valore del brand ha causato la conseguente infedeltà dei clienti ed un calo di vendite ormai irrecuperabile.
Questo evento a cui abbiamo assistito tutti, dimostra come il rischio di saturazione del mercato può avere conseguenze negative sulla percezione del valore del marchio e sulla fedeltà dei clienti. La morale potrebbe essere quella di trovare il giusto compromesso tra la promozione del marchio e la saturazione del mercato, in modo da evitare danni a volte fatali.